Inflazione

(aggiornato il 16 novembre  2023)

Fonte: Elaborazioni su dati Istat

L’analisi dei contributi permette di scomporre l’inflazione nelle sue componenti. La variazione tendenziale degli indici dei prezzi al consumo,  è uguale alla somma dei contributo di ogni singolo prodotto, il cui peso dipende dalla importanza relativa sulla spesa per consumi delle famiglie.

Ottobre 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202310_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202310_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202310_prezzi3

Forte riduzione dell’inflazione dal 5,3% di settembre a 1,7%, mentre la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) scende al 4,2%, quattro decimi meno dello scorso mese.
Un calo ampiamente previsto, dato che a ottobre dello scorso anno si erano registrati forti aumenti nel comparto energetico.
La decelerazione è dovuta al calo dei contributi positivi (4,46%), ma soprattutto all’aumento di quelli negativi (-2,7%).
La benzina torna a guidare l’elenco dei prodotti che incidono maggiormente, insieme ai prezzi dei servizi ricettivi, olio di oliva, riparazione auto, servizi domestici e mercato tutelato del gas.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato libero del gas, all’energia elettrica e ad alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora dei servizi (+1,7%) e poi alimentari e bevande (+1,2%), 
altri beni (+0,6%), automobili (+0,2%). Gli energetici invertono la tendenza e producono ora un effetto calmieratore (-2%).

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Agosto 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202308_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202308_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202308_prezzi3

Prosegue la fase discendente dell’inflazione che ad agosto si riduce al 5,4%, mentre la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) scende al 4,8%, quattro decimi meno dello scorso mese.
La decelerazione è dovuto sia al calo dei contributi positivi (5,99%), nonostante la contrazione di quelli negativi (-0,58%).
Tra i prodotti che incidono magiormente si segnalano il mercato libero dell’energia eletrica e del gas, che insieme contribuiscono per 0,85 punti sui 5,4 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, benzina, servizi domestici e bancari, e tra gli alimentari olio.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas e ai voli aerei extranazionali.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è di  alimentari e bevande (+1,9%) e poi i servizi (+1,7%), gli energetici (+0,8%), 
altri beni (+0,8%), automobili (+0,2%).

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Luglio 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202307_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202307_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202307_prezzi3

Ancora in calo l’inflazione a luglio al 5,9% ed è in riduzione anche la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che scende al 5,2%, quattro decimi meno dello scorso mese.
La decelerazione è dovuta sia al calo dei contributi positivi (7,06%), sia all’aumento di quelli negativi (-1,04%).
Tra i prodotti che incidono magiormente si segnalano il mercato libero dell’energia eletrica e del gas, che insieme contribuiscono per 1,7 punti sui 5,9 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, servizi domestici, olio, servizi bancari, food delivery.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai carburanti, mercato tutelato del gas e alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è di  alimentari e bevande (+2,0%) e poi i servizi (+1,8%), gli energetici (+0,9%), 
altri beni (+0,8%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Giugno 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202306_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202306_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202306_prezzi3

Prosegue la riduzione dell’inflazione che a giugno scende al 6,4% ed è in riduzione anche la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che si riduce al 5,6%, quattro decimi meno dello scorso mese.
La decelerazione è dovuta sia al calo dei contributi positivi (7,34%), sia all’aumento di quelli negativi (-0,95%).
Tra i prodotti che incidono magiormente si segnalano il mercato libero dell’energia eletrica e del gas, che insieme contribuiscono per 1,8 punti sui 6,4 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, servizi domestici, olio, formaggi, servizi bancari, food delivery,
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai carburanti, mercato tutelato del gas e alcuni prodotti tecnologici.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora di  alimentari e bevande (+2,1%) e poi i servizi (+2%), gli energetici (+1%), 
altri beni (+0,9%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Maggio 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202305_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202305_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202305_prezzi3

Riprende a scendere l’inflazione che a maggio si fissa al 7,6% ed è in riduzione anche la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che scende al 6,0%, due decimi meno dello scorso mese.
La decelerazione è dovuta sia al calo dei contributi positivi (8,16%), sia all’aumento di quelli negativi (-0,60%).
Tra i prodotti che incidono magiormente si segnalano il mercato libero dell’energia eletrica e del gas, che insieme contribuiscono per 2,3 punti sui 7,6 complessivi. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, servizi domestici, formaggi, servizi bancari, voli aerei in Europa, food delivery,
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, carburanti e alcuni prodotti tecnologici,.
Tra i raggruppamenti di prodotti, il maggiore contributo all’inflazione è ora di  alimentari e bevande (+2,3%) e poi i servizi (+2%), gli energetici (+1,9%), 
altri beni (+1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Aprile 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202304_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202304_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202304_prezzi3

Ripresa momentanea dell’inflazione al 8,2% ad aprile dal 7,6% di marzo, dovuta alla riduzione delle accise sulle benzine dello scorso anno, che penalizza il confronto tendenziale.
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), infatti, si riduce
al 6,2%, un decimo meno dello scorso mese.
Restano stabili i contributi positivi (8,59%), mentre si riducono quelli negativi (-0,41%).
Tra i prodotti che incidono magiormente si segnalano il mercato libero dell’energia eletrica e del gas. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, riparazione auto, formaggi, voli aerei europei, food delivery, servizi domestici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai prodotti tecnologici, gli stabilimenti balneari  e tra i prodotti orticoli i finocchi.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+2,4%), alimentari e bevande (+2,3%), servizi (+2,1%),
  altri beni (+1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Marzo 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202303_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202303_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202303_prezzi3

Anche a marzo inflazione in calo a 7,6% dal 9,1% di febbraio.
Un ulteriore fattore positivo è la stabilizzazione della componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici)
che resta al 6,3%, come lo scorso mese.
In diminuzione sono soprattutto i contributi positivi (8,58%), ma iniziano a rivedersi anche quelli negativi (-0,94%).
Tra i prodotti che incidono magiormente si segnalano il mercato libero dell’energia eletrica e del gas. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, formaggi, riparazione auto, food delivery, voli aerei europei, servizi domestici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai carburanti, ai prodotti tecnologici, stabilimenti balneari  e tra i prodotti orticoli i finocchi.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli alimentari e bevande (+2,5%), servizi (+1,9%),
energetici (+1,8%), altri beni (+1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Febbraio 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202302_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202302_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202302_prezzi3

Prosegue a febbraio la discesa dell’inflazione a 9,1% dal 10% di gennaio.
Aumenta però ancora la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici)
che sale dal 6% al 6,3%, un segnale non rassicurante.
In diminuzione sono soprattutto i contributi positivi (9,71%), con quelli negativi quasi stabili (-0,57%).
Si riduce di oltre un punto il contributo della componente energetica (+3,3%): la bolletta della luce (2,2 punti), del gas (0,9), mentre è più limitato l’impatto dei carburanti (0,2). Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi, formaggi, riparazione auto, voli aerei europei, food delivery, servizi domestici.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai prodotti tecnologici, stabilimenti balneari, alcuni prodotti orticoli (zucchine, finocchi).
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,3%), alimentari e bevande (+2,5%), servizi (+1,8%),
  altri beni (+1,1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Gennaio 2023

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202301_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202301_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202301_prezzi3

A gennaio l’inflazione ha intrapreso un percorso di riduzione dopo il picco di fine 2022, anche se resta ancora in doppia cifra (+10%).
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici)
è salita dal 5,8% al 6%, un segnale non rassicurante.
In diminuzione sono soprattutto i contributi positivi (10,55%), ma un aiuto arriva anche da quelli negativi (-0,55%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto ancora in prevalenza dalla componente energetica (+4,4%) e in particolar modo alla bolletta della luce (2,73 punti), del gas (1,39), mentre è più limitato l’impatto dei carburanti (0,33). Crescono anche i prezzi di alcuni generi alimentari (pollame e formaggi), alberghi, voli aerei europei.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente al mercato tutelato del gas, ai prodotti tecnologici, stabilimenti balneari, alcuni prodotti orticoli (zucchine, finocchi).
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+4,4%), alimentari e bevande (+2,4%), servizi (+1,7%),
  altri beni (+1,1%), automobili (+0,3%) e prodotti tecnologici (+0,1%).

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Media 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202212_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202212_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202212_prezzi3

Il rincaro dei prodotti energetici ha causato un inflazione pari al 8,1% nel 2022 (per trovare un valore più alto si deve risalire al 1985), andando oltre ogni previsione iniziale.
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) è salita anch’essa al 3,8%, quasi il doppio del target di crescita annuale dei prezzi del 2% tollerato dalla Bce, che difatti è corsa ai ripari, portando al 2,5% il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali.
Rispetto al 2021 crescono da 2,27 a 8,57 i contributi positivi e si riducono leggermente da -1,41 a -0,36 quelli negativi.
L’aumento dell’inflazione nel 2022 è dovuto per 4,3 punti (più della metà) alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (2,18 punti), del gas (1,44) e dei carburanti (0,71), sui quali per gran parte dell’anno sono state ridotte le accise. Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei, pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai beni tecnologici, alla quota fissa sull’energia elettrica per il taglio degli oneri di sistema e ai trasporti ferroviari.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli Energetici (+4,3%),  gli Alimentari (1,7%), i Servizi (+1,3%),  Altri beni (+0,7%), Auto e moto (+0,2%). L’unico contributo negativo è ascrivibile ai prodotti tecnologici (-0,1%).
Le prospettive per il 2023 non sono rosee: l’effetto di trascinamento è di +5,1% e anche se il caro energia dovesse arrestarsi, la traslazione sulle altre componenti dell’inflazione potrebbe proseguire nei prossimi mesi.

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Novembre 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202211_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202211_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202211_prezzi3

A novembre l’inflazione si conferma al valore record di 11,8% dello scorso mese.
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici)
è salita ancora dal 5,3% al 5,6%, un segnale tutt’altro che rassicurante.
Stabili sia i contributi positivi (12,2%) che quelli negativi (-0,39%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 6,3 punti (più della metà) alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (3,91 punti), del gas (2,17), mentre si riduce l’impatto dei carburanti (0,22). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei, pollame e formaggi.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici; alla benzina e alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruiscono dell’intervento governativo su oneri di sistema e accise;  a servizi ricreativi e alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+6,3%), alimentari e bevande (+2,6%), servizi (+1,6%),
  altri beni (+1%), automobili (+0,3%), mentre è neutro l’apporto dei prodotti tecnologici.

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Ottobre 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202210_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202210_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202210_prezzi3

Incredibile impennata dell’inflazione che in un solo mese aumenta di quasi 3 punti percentuali passando da 8,9% di settembre a 11,8% di ottobre.
La componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici)
è salita solo marginalmente dal 5% al 5,3%.
Aumentano i contributi positivi (12,19%) mentre si stabilizzano quelli negativi (-0,38%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 6,4 punti (più della metà) alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (4 punti), del gas (2,05), mentre si riduce l’impatto dei carburanti (0,35). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei, pollame e formaggi.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici, alla quota fissa dell’energia elettrica e alla benzina che usufruiscono dell’intervento governativo su oneri di sistema e accise,  a servizi ricreativi e alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+6,4%), alimentari e bevande (+2,6% in aumento), servizi (+1,6%),
  altri beni (+1%), automobili (+0,3%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,1%).

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Settembre 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202209_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202209_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202209_prezzi3

Inarrestabile la corsa dell’inflazione che aumenta di un ulteriore mezzo punto percentuale salendo al 8,9%, con la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) che raggiunge il 5%.
Aumentano i contributi positivi (9,19%) mentre si stabilizzano quelli negativi (-0,35%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,9 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (2 punti), del gas (1,35), mentre si riduce l’impatto dei carburanti (0,55). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei e pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici, alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema,  a servizi ricreativi e alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,9%), alimentari e bevande (+2,2%), servizi (+1,7%),
  altri beni (+0,9%), automobili (+0,3%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,1%).

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Agosto 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202208_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202208_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202208_prezzi3

Riprende a correre l’inflazione che in un mese passa dal 7,9% al 8,4%, con la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici) dal 4,1% al 4,4%.
Aumentano i contributi positivi (8,76%) mentre si riducono quelli negativi (-0,37%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,9 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,99 punti), del gas (1,28), mentre si riduce l’impatto dei carburanti (0,63). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei e pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici, alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema,  a servizi ricreativi e alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,9%), alimentari e bevande (+2%), servizi (+1,6%),
  altri beni (+0,8%), automobili (+0,2%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,1%).

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Luglio 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202207_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202207_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202207_prezzi3

Battuta d’arresto per l’inflazione che si ferma al 7,9%,  un livello comunque assai elevato. Aumenta al 4,1%  la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici).
Si riducono sia i contributi positivi (8,36%) che quelli negativi (-0,42%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,7 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,64 punti), del gas (0,92), carburanti (1,14). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei e pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici, alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema,  a servizi ricreativi e alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,7%), alimentari e bevande (+1,9%), servizi (+1,6%),
  altri beni (+0,7%), automobili (+0,2%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Giugno 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202206_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202206_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202206_prezzi3

L’inflazione ha raggiunto a giugno l’8%,  un livello mai più toccato da gennaio 1986 (8,2%), in un contesto peraltro assai diverso. Aumenta al 3,8% anche la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici).
Salgono molto i contributi positivi (8,43%) mentre restano stabili quelli negativi (-0,48%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 4,1 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,59 punti), del gas (1,36), carburanti (1,15). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei e pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema, ai prodotti tecnologici, ai pacchetti vacanza e ad alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+4,1%), alimentari e bevande (+1,7%), servizi (+1,5%),
  altri beni (+0,7%), automobili (+0,2%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Maggio 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202205_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202205_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202205_prezzi3

Riprende a crescere l’inflazione che raggiunge il 6,8%  un livello mai più toccato dalla fine del 1990. Aumenta al 3,2% anche la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici).
Salgono molto i contributi positivi (7,37%) e si riducono quelli negativi (-0,49%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,6 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,45 punti), del gas (1,28), carburanti (0,87). Crescono anche i prezzi degli alberghi, voli aerei europei e pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema, ai prodotti tecnologici, ai pacchetti vacanza e ad alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,6%), alimentari e bevande (+1,4%), servizi (+1,3%),
  altri beni (+0,6%), automobili (+0,1%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Aprile 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202204_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202204_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202204_prezzi3

Battuta d’arresto per l’inflazione che dopo il picco di marzo (6,5%) ridiscende al 6%  per gli interventi di contenimento sui prezzi dei prodotti energetici messi in atto dal Governo. Si riduce il divario con la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che sale a +2,4%.
Scendono i contributi positivi (6,52%) mentre restano quasi stabili quelli negativi (-0,56%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,3 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,36 punti), del gas (1,15), carburanti (0,79). Crescono anche i prezzi dei voli aerei europei e del pollame.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente alla quota fissa dell’energia elettrica che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema, ai prodotti tecnologici, ai pacchetti vacanza e ad alcune tipologie di trasporto.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,3%), alimentari e bevande (+1,2%), servizi (+0,9%),
  altri beni (+0,6%), automobili (+0,2%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Marzo 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202203_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202203_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202203_prezzi3

Ancora in salita l’inflazione dal 5,7% di febbraio al 6,5% di marzo (il valore più alto da luglio 1991) per le forti tensioni sui prezzi dei prodotti energetici. Aumenta il divario con la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che resta a un livello ben più moderato (+1,9%).
Aumentano i contributi positivi (6,98%) mentre restano quasi stabili quelli negativi (-0,52%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 4,2 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,58 punti), del gas (1,35), carburanti (1,27). Crescono anche i prezzi degli alberghi, manutenzione e riparazione auto, consegna dei cibi a domicilio.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici, ad alcune tipologie di trasporto e alla quota fissa dell’energia elettrica, che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+4,2%), alimentari e bevande (+1,1%), servizi (+0,8%),
  altri beni (+0,5%), automobili (+0,1%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Febbraio 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202202_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202202_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202202_prezzi3

Schizza alle stelle l’inflazione dal 4,8% di gennaio al 5,7% di febbraio (un valore che non ha precedenti dalla seconda metà degli anni ’90) per le forti tensioni sui prezzi dei prodotti energetici. Aumenta il divario con la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che resta a un livello ben più moderato (+1,7%).
Aumentano i contributi positivi (6,2%) mentre restano quasi stabili quelli negativi (-0,46%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,8 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,57 punti), del gas (1,27), carburanti (0,92). Crescono anche i prezzi degli alberghi, consegna dei cibi a domicilio, lezioni di scuola guida.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici e alla quota fissa dell’energia elettrica, che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,8%), alimentari e bevande (+0,9%), servizi (+0,8%),
  altri beni (+0,3%), automobili (+0,1%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Gennaio 2022

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionalevalori percentuali
202201_prezzi1
(*) Core inflation = variazione dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici e dei beni alimentari non trasformati
Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per prodottovalori percentuali
202201_prezzi2

Contributi alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale per tipologia di prodottovalori percentuali
202201_prezzi3

Forte rialzo dell’inflazione che passa dal 3,9% di dicembre 2021 al 4,8% di gennaio (un valore che non ha precedenti dalla seconda metà degli anni ’90) per le forti tensioni sui prezzi dei prodotti energetici. Aumenta il divario con la componente di fondo (che esclude i prodotti a maggiore volatilità di prezzo, tra cui gli energetici), che resta a un livello ben più moderato (+1,5%).
Aumentano i contributi positivi (5,32%) mentre restano quasi stabili quelli negativi (-0,48%).
L’aumento dell’inflazione è dovuto per 3,2 punti alla componente energetica e in particolar modo alla bolletta della luce (1,3 punti), del gas (1,15), carburanti (0,75). Crescono anche i prezzi degli alberghi, consegna dei cibi a domicilio, lezioni di scuola guida.
Il contributo negativo è ascrivibile principalmente ai prodotti tecnologici e alla quota fissa dell’energia elettrica, che usufruisce dell’intervento governativo sugli oneri di sistema.
Tra i raggruppamenti di prodotti, contribuiscono all’inflazione gli energetici (+3,2%), servizi (+0,8%),
  alimentari e bevande (+0,7%), altri beni (+0,2%), automobili (+0,1%), mentre la raffreddano i prodotti tecnologici (-0,2%).

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Inflazione – anno 2021

Inflazione – anno 2020

Inflazione – anno 2019

Inflazione – anno 2018

Inflazione – anno 2017

Inflazione – anno 2016

Inflazione – anno 2015

Inflazione – anno 2014

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