Debito pubblico

(aggiornato il 17 marzo 2024)

Fonte: Banca d’Italia

Gennaio 2024

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A gennaio il debito pubblico è sceso a 2.848,7 miliardi, 14 in meno dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per quasi 3 miliardi di euro, un ammontare equivalente a quello di gennaio 2023.
Il livello della liquidità di tesoreria è sceso a 34 miliardi. Come già accaduto lo scorso anno, a inizio 2024 non si è provveduto alla ricostituzione delle scorte di liquidità, che consentono maggiori margini di manovra.
La Nota di aggiornamento dello scorso settembre ha fissato a 2.992 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2024 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di febbraio del fabbisogno dello Stato (-16 miliardi) e della gestione della liquidità (7 miliardi in più) è possibile anticipare che a febbraio 2024 il debito pubblico crescerà a 2.871 miliardi di euro, il valore più alto di sempre.
Nel mese di gennaio la Banca d’Italia ha ridotto di oltre 5 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, raggiungendo una quota del 28,9% del totale. Tornano a scendere i titoli posseduti da investitori esteri (27,4%, 653 miliardi), mentre sale ancora al 13,7% quella degli investitori privati italiani (325 miliardi).

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Dicembre 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2022-2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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Il 2023 si chiude con 2.862,8 miliardi di euro di debito pubblico, 12 in meno di quanto previsto nella nota di aggiornamento al Def dello scorso autunno.
Rispetto al 2022 lo stock di debito pubblico si è incrementato di 105 miliardi (+3,8%), buona parte dovuti al pagamento degli interessi.
Se il Pil (nominale) fosse aumentato nel 2023 in linea con le previsioni (+5,3% rispetto al 2021), il rapporto debito/Pil sarebbe di 139,6%, in calo rispetto al 141,7% dello scorso anno e 0,6 punti in meno di quanto ipotizzato.
Solo con la diffusione dei Conti Nazionali 2023 (il prossimo 1 marzo), sarà possibile capire quanto del minor debito sia dovuto a un indebitamento inferiore al previsto e quanto ai flussi finanziari (raccordo disavanzo-debito).
Il maggior fabbisogno è stato per lo più coperto con l’emissione di titoli a medio lungo-termine, che formano ormai quasi l’80% del debito complessivo. I prestiti ricevuti dalle istituzioni europee (programma Sure e Pnrr) a fine anno erano 88,4 miliardi (23 in più dell’anno precedente).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati sono stati negativi per quasi 10 miliardi (ma a dicembre è tornato il segno più dopo oltre due anni).
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è stato di 89 miliardi di euro (42 più del 2022), interamente dovuto al disavanzo dello Stato centrale, in quanto gli enti locali e previdenziali hanno chiuso in avanzo di 5 miliardi.
Le dismissioni mobiliari hanno visto un incasso di un miliardo nel 2023.
La liquidità del Tesoro a fine anno è di 50 miliardi di euro, 6,5 in più dell’anno precedente. Nel mese di gennaio 2024  la riserva monetaria disponibile è però diminuita [1], non essendo più applicata la strategia in vigore fino al 2022 di incrementarla a inizio anno per avere qualche margine di manovra nella gestione del debito pubblico.
In lieve calo di 340 milioni la quota di partecipazione ai finanziamenti internazionali (prestito alla Grecia, Efsf, Esm), ma si tratta pur sempre di quasi 56 miliardi di euro.

Titoli di Stato prima e dopo il Quantitative Easing per settore detentore (composizione percentuale)
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A marzo 2015 Sistema delle Banche centrali varò un programma straordinario di acquisti di titoli di debito pubblico, il Quantitative Easing (QE), che si è concluso a fine 2018 e da allora sono stati solo riacquistati i titoli in scadenza. Nel 2020 è stato poi attuato un Piano di acquisti per l’emergenza pandemica (Pepp), terminato nel 2022. Rispetto a febbraio 2015 (prima dell’inizio del QE), la Banca d’Italia ha comprato titoli di Stato per 588 miliardi di euro, passando da 102 miliardi (5,6% del totale) a 690 miliardi (29%). Nel 2023, ha però ridotto il proprio impegno di oltre 25 miliardi di euro il 2,4% in meno in termini di quota. Parallelamente si è ridotta la quota posseduta dagli istituti di credito (dal 22,4% al 15,8%); dalle altre istituzioni finanziarie (dal 20,5% al 14,9%) dagli investitori esteri (dal 39,1% al 27,2%). In forte recupero nell’ultimo anno gli acquisti provenienti dagli investitori privati, grazie anche ai collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori. Dopo aver toccato il punto minimo del 6,3% a marzo 2022 (145 miliardi di euro) è salito al 13,5% a dicembre 2023 (325 miliardi di euro), al di sopra della quota detenuta prima del QE.

[1] A gennaio 2024 la liquidità è scesa a 33 miliardi di euro, con un calo di 15,6 miliardi. Conseguentemente il debito pubblico dovrebbe fermarsi a 2.853 miliardi di euro.

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Novembre 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A novembre, il debito pubblico è sceso a 2.855 miliardi, 13 in meno dello scorso mese, che coincidono con la riduzione dello stock di liquidità.
Da inizio anno il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 91,5 miliardi di euro (a novembre 2022 era di appena 44 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in avanzo per quasi 3 miliardi.
Il livello della liquidità di tesoreria è risceso a 39 miliardi, 15 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntivo di oltre 10 miliardi di euro.
La Nota di aggiornamento al DEF ha rivisto a 2.874 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata), 4 miliardi più del Def.
Sulla base dei dati preliminari di dicembre del fabbisogno dello Stato (0,5 miliardi) e della gestione della liquidità (13 miliardi in meno) è possibile anticipare che a fine 2023 il debito pubblico abbia raggiunto 2.866 miliardi, 8 in meno di quanto previsto.
Nel mese di novembre la Banca d’Italia ha ridotto di altri 2 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, scendendo al 29,1% del totale, ai minimi negli ultimi due anni. Torna ad aumentare la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,5%, 657 miliardi), mentre grazie anche ai collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 13,5% quella degli investitori privati italiani (322 miliardi, un livello mai raggiunto in questo secolo).

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Ottobre 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A ottobre, il debito pubblico è salito a 2.868 miliardi, 24 in più dello scorso mese, per lo più destinati a una ricostituzione dello stock di liquidità.
Da inizio anno il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 92,3 miliardi di euro (a ottobre 2022 era di appena 44 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in avanzo per quasi 3 miliardi.
Il livello della liquidità di tesoreria è risalito a 52 miliardi, ma sempre 10 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntivo di quasi 9 miliardi di euro, di cui 1,8 a ottobre.
La Nota di aggiornamento al DEF ha rivisto a 2.874 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata), 4 miliardi più del Def.
Sulla base dei dati preliminari di novembre del fabbisogno dello Stato (1,1 miliardi) e della gestione della liquidità (13 miliardi in meno) è possibile anticipare che a novembre 2023 il debito pubblico si sia ridotto a 2.855 miliardi, quasi 20 miliardi sotto il target di fine anno.
Nel mese di ottobre la Banca d’Italia ha ridotto di altri 10 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, scendendo al 29,0% del totale, la quota più bassa degli ultimi due anni. Si ridimensiona anche la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,1%, 643 miliardi), mentre grazie ai recenti collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 12,6% quella degli investitori privati italiani (quasi 300 miliardi).

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Settembre 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A settembre, il debito pubblico è salito a 2.844 miliardi, 4 in più dello scorso mese, ma è stato ulteriormente ridotto lo stock di liquidità.
Da inizio anno il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 91,2 miliardi di euro (a settembre del 2022 era di appena 35,5 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in sostanziale equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è sceso a 31,9 miliardi, 16 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntivo di quasi 7 miliardi di euro, senza ulteriore aggravio a settembre.
La Nota di aggiornamento al DEF ha rivisto a 2.874 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata), 4 miliardi più del Def.
Sulla base dei dati preliminari di ottobre del fabbisogno dello Stato (4,5 miliardi) e della gestione della liquidità (19,5 miliardi in più) è possibile anticipare che a ottobre 2023 il debito pubblico sia cresciuto a 2.868 miliardi, avvicinandosi molto al target di fine anno.
Nel mese di settembre la Banca d’Italia ha ridotto di altri 2 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, scendendo al 29,7% del totale. Si ridimensiona la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,2%, 646 miliardi), mentre grazie ai recenti collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 12,3% quella degli investitori privati italiani (292 miliardi).

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Agosto 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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Ad agosto, il debito pubblico è salito a 2.840,7 miliardi, 18 in meno dello scorso mese, ma è stato intaccato lo stock di liquidità.
Da inizio anno il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 66,4 miliardi di euro (ad agosto del 2022 era di appena 22,6 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in sostanziale equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è sceso a 53 miliardi, 26 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntivo di quasi 7 miliardi di euro, di cui mezzo miliardo nel mese di agosto.
La Nota di aggiornamento al DEF ha rivisto a 2.874 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata), 4 miliardi più del Def.
Sulla base dei dati preliminari di settembre del fabbisogno dello Stato (25,2 miliardi) e della gestione della liquidità (quasi 22 miliardi in meno) è possibile anticipare che a settembre 2023 il debito pubblico sia cresciuto a 2.844 miliardi.
Nel mese di agosto la Banca d’Italia ha ridotto di altri 10 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, scendendo al 29,8% del totale. Torna ad aumentare la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,4%, 656 miliardi), mentre grazie ai recenti collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 11,8% quella degli investitori privati italiani (282 miliardi).

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Luglio 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A luglio il debito pubblico è salito a 2.858,6 miliardi, 10 in più dello scorso mese, nonostante l’avanzo mensile, utilizzati per incrementare la liquidità.
Da inizio anno il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 70,2 miliardi di euro (a luglio del 2022 era di appena 23,7 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in sostanziale equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è salito a 68,4 miliardi, ma comunque 28 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntivo di 6,4 miliardi di euro, di cui mezzo miliardo nel mese di luglio.
Il Documento di economia e finanza (DEF) ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di agosto del fabbisogno dello Stato (in attivo di 2,1 miliardi) e della gestione della liquidità (14 miliardi in meno) è possibile anticipare che ad agosto 2023 il debito pubblico sia calato a 2.842 miliardi.
Nel mese di luglio la Banca d’Italia ha ridotto di altri 2 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, scendendo al 29,9% del totale. Torna ad aumentare la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,3%, 649 miliardi), mentre grazie ai recenti collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 11,6% quella degli investitori privati italiani (276 miliardi).

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Giugno 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A giugno il debito pubblico è salito a 2.843 miliardi, 28 in più dello scorso mese, utilizzati sia per coprire il fabbisogno che per incrementare la liquidità.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 81,8 miliardi di euro (a giugno del 2022 era di appena 36 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in avanzo di 2 miliardi.
Il livello della liquidità di tesoreria è a 41,8 miliardi, 45 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntivo di quasi 6 miliardi di euro, di cui 1,3 nel mese di giugno.
Il Documento di economia e finanza (DEF) ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di luglio del fabbisogno dello Stato (in attivo di 6 miliardi) e della gestione della liquidità (26 miliardi in più) è possibile anticipare che a luglio 2023 il debito pubblico abbia superato i 2.850 miliardi, un nuovo record.
Nel mese di giugno la Banca d’Italia ha ridotto di 2,8 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, che corrisponde al 30,2% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,8%, 628 miliardi), mentre grazie ai recenti collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 10,6% quella degli investitori privati italiani (248 miliardi).

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Maggio 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A maggio il debito pubblico è salito a 2.817 miliardi, 5 in più dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 71 miliardi di euro (a maggio del 2022 era di appena 28 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è a 27,6 miliardi, 54 in meno dello scorso anno (quest’anno a gennaio non è stata ricostituita la liquidità, come forma di messa in sicurezza della tesoreria).
Il Documento di economia e finanza (DEF) ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di giugno del fabbisogno dello Stato (-13,2 miliardi) e della gestione della liquidità (14 miliardi in più) è possibile anticipare che a giugno 2023 il debito pubblico sia cresciuto a 2.843 miliardi di euro, toccando un nuovo record.
Nel mese di maggio la Banca d’Italia ha aumentato di 1,4 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, che corrisponde al 30,8% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,9%, 632 miliardi), mentre grazie agli ultimi collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori sale al 10,5% quella degli investitori privati italiani (247 miliardi).

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Aprile 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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Ad aprile il debito pubblico è salito a 2.811 miliardi, 22 in più dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 54,8 miliardi di euro (ad aprile del 2022 era di soli 19 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è a 40 miliardi, 61 in meno dello scorso anno.
Il Documento di economia e finanza (DEF) ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di maggio del fabbisogno dello Stato (-16 miliardi) e della gestione della liquidità (quasi 10 miliardi in meno) è possibile anticipare che a maggio 2023 il debito pubblico sia cresciuto a 2.816 miliardi di euro, toccando un nuovo record.
Nel mese di aprile la Banca d’Italia ha aumentato di 3,6 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, che corrisponde al 30,6% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,5%, 616 miliardi), mentre grazie agli ultimi collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori torna sopra il 10% quella degli investitori privati italiani (239 miliardi).

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Marzo 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A marzo il debito pubblico è risalito a 2.789 miliardi, quasi 18 in più dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 45,8 miliardi di euro (a marzo del 2022 era di 24 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è inferiore ai 30 miliardi, 66 in meno dello scorso anno.
Il Documento di economia e finanza (DEF) ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di aprile del fabbisogno dello Stato (-11,7 miliardi) e della gestione della liquidità (10 miliardi in più) è possibile anticipare che ad aprile 2023 il debito pubblico crescerà a 2.810 miliardi di euro, toccando un nuovo record.
Nel mese di marzo la Banca d’Italia ha ridotto di quasi 5 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, che corrisponde al 30,8% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,8%, 619 miliardi), mentre grazie agli ultimi collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori è in ripresa al 9,4% quella degli investitori privati italiani (217 miliardi).

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Febbraio 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A febbraio il debito pubblico è risalito a 2.772 miliardi, 22,6 in più dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 14,5 miliardi di euro (a febbraio del 2022 era quasi nullo), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è di 43,3 miliardi, quasi 60 in meno dello scorso anno. A differenza degli anni precedenti, a inizio 2023 non si è provveduto alla ricostituzione delle scorte di liquidità, che consentono una maggiore tranquillità nella gestione delle disponibilità di cassa.
Il Documento di economia e finanza (DEF) appena pubblicato ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di marzo del fabbisogno dello Stato (-31,9 miliardi) e della gestione della liquidità (14,2 miliardi in meno) è possibile anticipare che a marzo 2023 il debito pubblico crescerà a 2.790 miliardi di euro, toccando un nuovo record.
Nel mese di febbraio la Banca d’Italia ha aumentato di quasi 5 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, raggiungendo una quota del 31,2% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,9%, 615 miliardi), mentre grazie agli ultimi collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori è in ripresa al 9,3% quella degli investitori privati italiani (213 miliardi).

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Gennaio 2023

Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati2023 (milioni di euro e valori percentuali)
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Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
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A gennaio il debito pubblico è sceso a 2.756,5 miliardi, 6 in meno dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per quasi 2 miliardi di euro (a gennaio del 2022 era positivo per una cifra equivalente).
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 35 miliardi, quasi 50 in meno dello scorso anno. A differenza degli anni precedenti, a inizio 2023 non si è provveduto alla ricostituzione delle scorte di liquidità, che consentono maggiori margini di manovra.
La Nota di aggiornamento dello scorso settembre ha fissato a 2.884 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di febbraio del fabbisogno dello Stato (-14,7 miliardi) e della gestione della liquidità (quasi 9 miliardi in più) è possibile anticipare che a febbraio 2023 il debito pubblico crescerà a 2.780 miliardi di euro, il valore più alto di sempre.
Nel mese di gennaio la Banca d’Italia ha ridotto di mezzo miliardo di euro il portafoglio di titoli di stato, raggiungendo una quota del 31,3% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,2%, 621 miliardi), mentre è in ripresa all’8,7% quella degli investitori privati italiani (quasi 200 miliardi).

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Debito pubblico – anno 2022

Debito pubblico – anno 2021

Debito pubblico – anno 2020

Debito pubblico – anno 2019

Debito pubblico – anno 2018

Debito pubblico – anno 2017

Debito pubblico – anno 2016

Debito pubblico – anno 2015

Debito pubblico – anno 2014

 

 

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