(aggiornato il 15 maggio 2023)
Marzo 2023
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2023 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A marzo il debito pubblico è risalito a 2.789 miliardi, quasi 18 in più dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 45,8 miliardi di euro (a marzo del 2022 era di 24 miliardi), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è inferiore ai 30 miliardi, 66 in meno dello scorso anno.
Il Documento di economia e finanza (DEF) ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di aprile del fabbisogno dello Stato (-11,7 miliardi) e della gestione della liquidità (10 miliardi in più) è possibile anticipare che ad aprile 2023 il debito pubblico crescerà a 2.810 miliardi di euro, toccando un nuovo record.
Nel mese di marzo la Banca d’Italia ha ridotto di quasi 5 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, che corrisponde al 30,8% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,8%, 619 miliardi), mentre grazie agli ultimi collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori è in ripresa al 9,4% quella degli investitori privati italiani (217 miliardi).
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Febbraio 2023
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2023 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A febbraio il debito pubblico è risalito a 2.772 miliardi, 22,6 in più dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 14,5 miliardi di euro (a febbraio del 2022 era quasi nullo), attribuibile interamente allo Stato, con enti locali e previdenziali in equilibrio.
Il livello della liquidità di tesoreria è di 43,3 miliardi, quasi 60 in meno dello scorso anno. A differenza degli anni precedenti, a inizio 2023 non si è provveduto alla ricostituzione delle scorte di liquidità, che consentono una maggiore tranquillità nella gestione delle disponibilità di cassa.
Il Documento di economia e finanza (DEF) appena pubblicato ha fissato a 2.870 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di marzo del fabbisogno dello Stato (-31,9 miliardi) e della gestione della liquidità (14,2 miliardi in meno) è possibile anticipare che a marzo 2023 il debito pubblico crescerà a 2.790 miliardi di euro, toccando un nuovo record.
Nel mese di febbraio la Banca d’Italia ha aumentato di quasi 5 miliardi di euro il portafoglio di titoli di stato, raggiungendo una quota del 31,2% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (26,9%, 615 miliardi), mentre grazie agli ultimi collocamenti dedicati ai piccoli risparmiatori è in ripresa al 9,3% quella degli investitori privati italiani (213 miliardi).
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Gennaio 2023
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2023 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A gennaio il debito pubblico è sceso a 2.756,5 miliardi, 6 in meno dello scorso mese.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per quasi 2 miliardi di euro (a gennaio del 2022 era positivo per una cifra equivalente).
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 35 miliardi, quasi 50 in meno dello scorso anno. A differenza degli anni precedenti, a inizio 2023 non si è provveduto alla ricostituzione delle scorte di liquidità, che consentono maggiori margini di manovra.
La Nota di aggiornamento dello scorso settembre ha fissato a 2.884 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2023 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di febbraio del fabbisogno dello Stato (-14,7 miliardi) e della gestione della liquidità (quasi 9 miliardi in più) è possibile anticipare che a febbraio 2023 il debito pubblico crescerà a 2.780 miliardi di euro, il valore più alto di sempre.
Nel mese di gennaio la Banca d’Italia ha ridotto di mezzo miliardo di euro il portafoglio di titoli di stato, raggiungendo una quota del 31,3% del totale. Ai minimi la quota di titoli posseduti da investitori esteri (27,2%, 621 miliardi), mentre è in ripresa all’8,7% quella degli investitori privati italiani (quasi 200 miliardi).
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Dicembre 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2021-2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
Il 2022 si chiude con 2.762 miliardi di euro di debito pubblico, 10 in meno di quanto previsto nella nota di aggiornamento al Def dello scorso autunno. Se il Pil (nominale) fosse aumentato nel 2022 in linea con le previsioni (+6,8% rispetto al 2021), il rapporto debito/Pil sarebbe di 145,1%, 0,3 punti in meno di quanto ipotizzato.
Solo con la diffusione dei Conti Nazionali 2022 (il prossimo 1 marzo), sarà possibile capire quanto del minor debito sia dovuto a un indebitamento inferiore al previsto e quanto ai flussi finanziari (raccordo disavanzo-debito).
Rispetto al 2021 lo stock di debito pubblico si è incrementato di 84 miliardi (+3,2%), buona parte dovuti al pagamento degli interessi.
Il maggior fabbisogno è stato per lo più coperto con l’emissione di titoli a medio lungo-termine, che formano ormai quasi l’80% del debito complessivo. I prestiti ricevuti dalle istituzioni europee (programma Sure e Pnrr) hanno raggiunto a fine anno i 65,4 miliardi (21 in più dell’anno precedente).
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati sono stati negativi per 34 miliardi (di cui 5 solo a dicembre).
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è stato di 54 miliardi di euro (41 meno del 2021), interamente dovuto al disavanzo dello Stato centrale, in quanto gli enti locali e previdenziali hanno chiuso in sostanziale pareggio.
Le acquisizioni mobiliari nel 2022 hanno gravato per 4,2 miliardi, il costo per il riacquisto delle quote di Sace detenute da Cassa Depositi e Prestiti.
La liquidità del Tesoro a fine anno è di 43,4 miliardi di euro, 4 in meno dell’anno precedente, con una riduzione ben maggiore di quella prevista nei documenti di programmazione. Nel mese di gennaio 2023 la riserva monetaria disponibile è ulteriormente diminuita [1], contrariamente a quanto avveniva negli anni passati quando a inizio anno si incrementava per avere qualche margine di manovra nella gestione del debito pubblico.
In lieve calo di circa un miliardo la quota di partecipazione ai finanziamenti internazionali (prestito alla Grecia, Efsf, Esm), ma si tratta pur sempre di oltre 56 miliardi di euro.
Titoli di Stato prima e dopo il Quantitative Easing per settore detentore (composizione percentuale)
Nel 2022 si è concluso il Piano di acquisti per l’emergenza pandemica (Pepp) e il Sistema delle Banche centrali si è limitato a riacquistare i titoli in scadenza del Quantitative Easing (QE) conclusosi a fine 2018. Rispetto a febbraio 2015 (prima dell’inizio del QE), la Banca d’Italia ha comprato titoli di Stato per 614 miliardi di euro, passando da 102 miliardi (5,6% del totale) a 716 miliardi (31,4%), di cui 44 nell’ultimo anno. Parallelamente si è ridotta la quota posseduta dagli istituti di credito (dal 22,4% al 17,8%); dalle altre istituzioni finanziarie (dal 20,5% al 14,9%) dagli investitori esteri (dal 39,1% al 27,2%); dai risparmi degli investitori privati (dal 12,4% al 8,7%), in ripresa nell’ultimo anno.
[1] A gennaio 2023 la liquidità è scesa a 33,8 miliardi di euro, con un calo di circa 9 miliardi. Conseguentemente il debito pubblico dovrebbe raggiungere il livello di 2.765 miliardi di euro.
Novembre 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A novembre il debito pubblico è sceso a 2.765 miliardi, 6 in meno del mese precedente, grazie a una riduzione della liquidità di tesoreria.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 50,9 miliardi di euro (a novembre 2021 erano 91,6). Il fabbisogno è interamente attribuibile allo Stato, mentre gli enti locali e previdenziali sono in sostanziale pareggio.
Il livello della liquidità di tesoreria è di 54 miliardi, 13 in meno dello scorso anno.
Gli scarti di emissione (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento) e la rivalutazione dei titoli indicizzati hanno causato da inizio anno un debito aggiuntico di quasi 30 miliardi di euro, di cui 2,5 nel mese di novembre.
La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, riformulata dal nuovo Governo, ha rivisto a 2.772,5 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di dicembre del fabbisogno dello Stato (-3,2 miliardi) e della gestione della liquidità (scesa di 9 miliardi) è possibile anticipare che il debito pubblico del 2022 si attesti a 2.767 miliardi, circa 90 in più dello scorso anno e 5 in meno del previsto.
Nel mese di novembre la Banca d’Italia ha ridotto di 3 miliardi di euro lo stock di titoli di stato posseduti, pari al 31,3% del totale. A ottobre la quota di titoli posseduti da investitori esteri è scesa al 27,7% (circa 635 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani sale al 7,7% (177 miliardi).
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Ottobre 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A ottobre il debito pubblico è risalito a 2.770 miliardi, 27 in più del mese precedente, metà dei quali sono stati accantonati come liquidità di tesoreria.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 50,8 miliardi di euro (a ottobre 2021 erano 83,4). Il fabbisogno è interamente attribuibile allo Stato, mentre gli enti locali e previdenziali sono in sostanziale pareggio.
Il livello della liquidità di tesoreria è di 62 miliardi, 30 in meno dello scorso anno.
Gli scarti di emissione hanno causato da inizio anno un debito di 26,7 miliardi di euro (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento), di cui 3,2 nel mese di ottobre.
La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, riformulata dal nuovo Governo, ha rivisto a 2.772,5 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di novembre del fabbisogno dello Stato (-1,4 miliardi) e della gestione della liquidità (scesa di quasi 9 miliardi) è possibile anticipare che a novembre 2022 il debito pubblico sia risceso a 2.762 miliardi.
Nel mese di ottobre la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato otto miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, rimanendo però al 31,4% del totale. A settembre la quota di titoli posseduti da investitori esteri era del 28,2% (circa 640 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani sale al 7,5% (169 miliardi).
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Settembre 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A settembre il debito pubblico è sceso a 2.742 miliardi, 16 in meno del mese precedente, a seguito di una consistente riduzione della liquidità di tesoreria.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 41,6 miliardi di euro (a settembre 2021 erano 76,5). Il fabbisogno è quasi interamente attribuibile allo Stato, con soli 2 miliardi di disavanzo per gli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 48 miliardi, quasi 50 in meno dello scorso anno, quando lo Stato incassò la rata anticipata del Pnrr.
Gli scarti di emissione hanno causato da inizio anno un debito di 23,5 miliardi di euro (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento), di cui 1,9 nel mese di settembre.
La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, riformulata dal nuovo Governo, ha rivisto a 2.772,5 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di ottobre del fabbisogno dello Stato (-7,3 miliardi) e della gestione della liquidità (in aumento di 14 miliardi) è possibile anticipare che a ottobre 2022 il debito pubblico sia risalito a 2.762 miliardi.
Nel mese di settembre la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha venduto cinque miliardi di euro di titoli di stato, rimanendo al 31,4% del totale. Ad agosto la quota di titoli posseduti da investitori esteri era del 28,4% (650 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani resta stabile al 7,1% (163 miliardi).
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Agosto 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
Ad agosto il debito pubblico è sceso a 2.758 miliardi, quasi 13 in meno del mese precedente, a seguito di una consistente riduzione della liquidità di tesoreria.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 28 miliardi di euro (ad agosto 2021 erano 61). Il fabbisogno è quasi interamente attribuibile allo Stato, con soli 2 miliardi di disavanzo per gli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 80 miliardi, quasi 60 in meno dello scorso anno, quando lo Stato incassò la rata anticipata del Pnrr.
Gli scarti di emissione hanno causato da inizio anno un debito di 21,7 miliardi di euro (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento), di cui 3,1 nel mese di agosto.
La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza ha rivisto a 2.758 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata), 17 in meno di quanti previsti dal Def.
Sulla base dei dati preliminari di settembre del fabbisogno dello Stato (-15,4 miliardi) e della gestione della liquidità (in calo di 32 miliardi) è possibile anticipare che a settembre 2022 il debito pubblico scenderà a 2.741 miliardi.
Nel mese di agosto la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha venduto mezzo miliardo di euro di titoli di stato, in calo per la prima volta da dicembre 2019, rimanendo al 31,2% del totale. A luglio la quota di titoli posseduti da investitori esteri è del 28,5% (654 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani risale al 7,1% (163 miliardi).
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Luglio 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A luglio il debito pubblico è aumentato a 2.770 miliardi, 2,6 in più del mese precedente, stabilendo un nuovo record.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 25 miliardi di euro (a luglio 2021 erano 71). Il fabbisogno è interamente attribuibile allo Stato, con solo 0,1 miliardi di avanzo per gli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 96,3 miliardi, quasi 25 in meno dello scorso anno, quando lo Stato incassò la rata anticipata del Pnrr.
Gli scarti di emissione hanno causato da inizio anno un debito di 18,5 miliardi di euro (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento), di cui 2,5 nel mese di luglio.
Il Documento di economia e finanza ha fissato a 2.775 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di agosto del fabbisogno dello Stato (+0,65 miliardi) e della gestione della liquidità (in calo di 16,4 miliardi) è possibile anticipare che ad agosto 2022 il debito pubblico scenderà a 2.752 miliardi.
Nel mese di luglio la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 8,5 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 31,2% del totale. A giugno la quota di titoli posseduti da investitori esteri è del 28,7% (658 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani risale al 7% (160 miliardi).
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Giugno 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A giugno il debito pubblico ha raggiunto i 2.766 miliardi, 11 in più del mese precedente, raggiungendo un livello mai visto in precedenza.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 33,7 miliardi di euro (a giugno 2021 erano 78). Il fabbisogno è quasi interamente attribuibile allo Stato, con solo 0,5 miliardi per gli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 86,2 miliardi, quasi due in più dello scorso anno.
Gli scarti di emissione hanno causato da inizio anno un debito di 16 miliardi di euro (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento), di cui oltre 2 nel mese di giugno.
Il Documento di economia e finanza ha fissato a 2.775 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di luglio del fabbisogno dello Stato (+7,5 miliardi) e della gestione della liquidità (in aumento di 10 miliardi) è possibile anticipare che a luglio2022 il debito pubblico resterà allo stesso livello di giugno.
Nel mese di giugno la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 2,2 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 31% del totale. A maggio la quota di titoli posseduti da investitori esteri è del 28,9% (meno di 700 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani resta ai minimi al 6,5% (148 miliardi).
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Maggio 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A maggio il debito pubblico è sceso a 2.755 miliardi, 3,3 in meno del mese precedente ed è tornato al livello di marzo.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per circa 30 miliardi di euro (a maggio 2021 erano invece 63). Lo Stato è in rosso per oltre 28 miliardi, mentre i restanti 2 sono degli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 81,4 miliardi, dieci in meno dello scorso anno.
Gli scarti di emissione hanno accumulato da inizio anno un debito di quasi 14 miliardi di euro (differenza tra il valore nominale dei titoli a medio-lungo termine e prezzo di collocamento), di cui 5,3 nel solo mese di maggio.
Il Documento di economia e finanza ha fissato a 2.775 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di giugno del fabbisogno dello Stato (-6 miliardi) e della gestione della liquidità (in aumento di 4,4 miliardi) è possibile anticipare che a giugno 2022 il debito pubblico salirà a 2.765 miliardi.
Nel mese di maggio la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 6,1 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 30,9% del totale. Ad aprile la quota di titoli posseduti da investitori esteri è del 29,5% (meno di 700 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani resta ai minimi al 6,3% (144 miliardi).
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Aprile 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
Ad aprile il debito pubblico è leggermente aumentato a 2.759 miliardi, 3,5 in più del mese precedente.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per quasi 19 miliardi di euro (ad aprile 2021 erano invece 48). Lo Stato è in rosso per oltre 16 miliardi, mentre i restanti 2 sono degli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria sale a 101 miliardi, un livello quasi equivalente allo scorso anno.
Gli scarti di emissione hanno accumulato da inizio anno un debito di 8,6 miliardi di euro, di cui 3,3 nel solo mese di aprile (lo scorso anno era positivo per circa 300 milioni).
Il Documento di economia e finanza ha fissato a 2.775 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di maggio del fabbisogno dello Stato (-11,7 miliardi) e della gestione della liquidità (in diminuzione di 19 miliardi) è possibile anticipare che a maggio 2022 il debito pubblico scenderà sotto i 2.750 miliardi.
Nel mese di aprile la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 1,6 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 30,7% del totale. A marzo la quota di titoli posseduti da investitori esteri è del 30% (meno di 700 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani resta ai minimi al 6,3% (145 miliardi).
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Marzo 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A marzo il debito pubblico ha raggiunto i 2.755 miliardi, 19 in più del mese precedente.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 24 miliardi di euro (a marzo 2021 erano invece 36). Lo Stato è in rosso per 22 miliardi, mentre i restanti 2 sono degli enti locali e previdenziali.
Il livello della liquidità di tesoreria scende a 96 miliardi, 12 in più dello scorso anno. Sul dato di marzo pesa anche il pagamento di 4,2 miliardi per il riacquisto di Sace da Cassa Depositi e Prestiti.
Gli scarti di emissione hanno accumulato un debito di oltre 5 miliardi di euro da inizio anno (lo scorso anno era positivo per circa 600 milioni).
Il Documento di economia e finanza ha fissato a 2.775miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di aprile del fabbisogno dello Stato (+6 miliardi) e della gestione della liquidità (circa 5,5 miliardi in più) è possibile anticipare che ad aprile 2022 il debito pubblico resterà sostanzialmente invariato.
Nel mese di marzo la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 5,6 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 30,5% del totale. A febbraio la quota di titoli posseduti da investitori esteri è scesa al 29,7% (meno di 700 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani resta ai minimi al 6,4% (145 miliardi).
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Febbraio 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A febbraio il debito pubblico ha raggiunto i 2.737 miliardi, 23 in più del mese precedente, dovuti in gran parte alla ricostituzione delle scorte di liquidità.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è negativo per 1,4 miliardi di euro (a febbraio 2021 erano invece più di 11). In avanzo lo Stato per 700 milioni, mentre gli enti locali e previdenziali sono in rosso di 2,1 miliardi.
Il livello della liquidità di tesoreria sale a 102 miliardi, un livello quasi equivalente allo scorso anno.
Il Documento di economia e finanza ha fissato a 2.775miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di marzo del fabbisogno dello Stato (-24,7 miliardi) e della gestione della liquidità (circa 6,4 miliardi in meno) è possibile anticipare che a marzo 2022 il debito pubblico crescerà a 2.754 miliardi di euro, superando il livello dello scorso agosto.
Nel mese di febbraio la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 8,4 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 30,4% del totale. A gennaio la quota di titoli posseduti da investitori esteri è scesa al 30,2% (meno di 700 miliardi), mentre quella degli investitori privati italiani resta ai minimi al 6,3% (143 miliardi).
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Gennaio 2022
Debito delle amministrazioni pubbliche, conto tesoreria e pagamenti ai fondi salva-stati – 2022 (milioni di euro e valori percentuali)
Andamento dello stock di debito pubblico e liquidità disponibile del Tesoro (milioni di euro)
A gennaio il debito pubblico ha raggiunto i 2.714 miliardi, un aumento dovuto soprattutto alla ricostituzione di una scorta di liquidità.
Il fabbisogno della pubblica amministrazione è positivo per quasi 2 miliardi di euro (a gennaio del 2021 era negativo per una cifra equivalente).
Il livello della liquidità di tesoreria sale da 47 a 84 miliardi, 9 in più dello scorso anno.
La Nota di aggiornamento dello scorso settembre ha fissato a 2.827 miliardi di euro il target del debito pubblico per il 2022 (linea nera tratteggiata).
Sulla base dei dati preliminari di febbraio del fabbisogno dello Stato (-4,2 miliardi) e della gestione della liquidità (circa 18 miliardi in più) è possibile anticipare che a febbraio 2022 il debito pubblico crescerà a 2.754 miliardi di euro, il valore più alto di sempre.
Nel mese di gennaio la Banca d’Italia (nell’ambito del piano di sostegno varato dalla Bce) ha acquistato 12,8 miliardi di euro aggiuntivi di titoli di stato, raggiungendo una quota del 30,3% del totale e superando per la prima volta (a gennaio) la quota di titoli posseduti da investitori esteri (30,2%, 681 miliardi). Ai minimi anche gli investitori privati italiani al 6,3% (143 miliardi).
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