A maggio il debito pubblico sale di 20 miliardi, ma lo Stato ne mette in cassa 15

di Franco Mostacci

bancaditalia

Ancora un nuovo record per il debito pubblico che a maggio 2014 ha toccato i 2.166,3 miliardi di euro, ben 20 in più rispetto al mese scorso. Nella valutazione si deve, però, tenere presente che sono aumentate anche le disponibilità liquide del Tesoro, giunte a 92,3 miliardi di euro (a maggio 2013 erano 62,4 miliardi).

Nel mese di maggio 2014, a fronte di un fabbisogno di 5,5 miliardi di euro della pubblica amministrazione (6,4 miliardi di disavanzo dello Stato centrale e 0,9 miliardi di avanzo degli enti locali e di previdenza), il debito pubblico è aumentato di 20 miliardi di euro (con 0,4 miliardi risparmiati grazie all’emissione di debito sopra la pari). Il conto della Tesoreria è aumentato di 14,9 miliardi di euro rispetto al mese scorso.

Il debito pubblico è composto per l’8% da monete e depositi, il 7% da titoli a breve termine, il 78% da titoli a medio e lungo termine, il 6% da prestiti e il 2% da altre operazioni.

Dall’inizio dell’anno si sono avute dismissioni mobiliari per 270 milioni di euro, mentre il contributo ai fondi salva stati è arrivato a 59,9 miliardi di euro, in aumento di 4,3 miliardi rispetto a dicembre 2013. Al fondo Efsf risultano figurativamente versati 35,6 miliardi di euro, al fondo Esm 14,3 miliardi di euro, mentre a 10 miliardi di euro ammonta il prestito bilaterale concesso alla Grecia nel 2010.

Nei primi 5 mesi del 2014 il fabbisogno della pubblica amministrazione è stato di 46,5 miliardi di euro (47,8 miliardi dello Stato centrale e un avanzo di 1,3 miliardi dagli enti locali e di previdenza).

Il debito pubblico è aumentato di 97 miliardi di euro (con 3,9 miliardi risparmiati al netto delle dismissioni mobiliari grazie all’emissione di debito sopra la pari). Il conto della Tesoreria è aumentato di 54,6 miliardi di euro rispetto al livello di dicembre 2013.

Nel corso di questi mesi (figura 1), approfittando dei tassi di emissione particolarmente favorevoli, il Ministero dell’Economia ha operato sul mercato obbligazionario ben oltre le esigenze del fabbisogno, per “mettere fieno in cascina”, ovvero accumulare una liquidità da utilizzare nei mesi a venire.

Al netto della maggiore liquidità (linea rossa), il debito pubblico sarebbe di 2.111,7 miliardi di euro (42,3 miliardi in più rispetto a dicembre 2013).

Secondo le previsioni contenute nel Documento di Economia e Finanza 2014 (rapporto debito Pil 134,9%, crescita reale del Pil +0,8%, crescita nominale del Pil +1,7%) a fine anno lo stock di debito pubblico dovrebbe raggiungere 2.141,4 miliardi di euro (linea tratteggiata).

Stock di debito pubblico e disponibilità liquide del Tesoro (milioni di euro) dic 2013 – mag 2014
2014_debitomaggio_fig1Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia

Se le previsioni del Def saranno confermate, al netto della liquidità accumulata in questi mesi, esiste ancora un margine di circa 30 miliardi di euro per rispettare il target sullo stock di debito pubblico. L’andamento di alcuni fattori tra giugno e dicembre determinerà il risultato finale: a) il fabbisogno della pubblica amministrazione (inclusa l’effettiva copertura del bonus di 80 euro); b) l’andamento dei tassi di interesse; c) l’ammontare dei pagamenti dei debiti pregressi della pubblica amministrazione; d) l’esito delle privatizzazioni che dovrebbero portare circa 11 miliardi di euro (0,7% del Pil).

Sull’ammontare del debito rispetto al Pil pesano, invece, tre elementi: la crescita reale (secondo le ultime stime, nel 2014 potrebbe scendere dalla previsione governativa di +0,8% a 0); l’andamento del deflatore del Pil; l’aumento del Pil dovuto alla revisione straordinaria dei conti nazionali per l’adeguamento al Sec 2010, che riguarderà l’intera serie storica.

Secondo l’andamento registrato nel primo trimestre del 2014, il rapporto debito/Pil sembra comunque destinato a peggiorare rispetto al 2013.

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