(aggiornato il 16 maggio 2023)
Fonte: Ministero dell’Economia e Commissione europea
Confronto previsioni crescita (Pil reale) principali istituzioni – Anni 2023-2024 (valori percentuali)
Spring Forecast 2023
Previsioni dei principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica – Def (quadro programmatico) e Spring Forecast. Anni 2023-2024 (valori percentuali)
Evoluzione del debito pubblico – Nota Def 20221, Def 2022 (quadro programmatico), Autumn 2022 e Spring 2022 Forecast. Anni 2022-2026 (valori percentuali rispetto al Pil)
Le stime di Primavera 2023 della Commissione europea confermano la tenuta dell’economia italiana: per l’Italia si prevede una crescita del Pil persino superiore rispetto a quella ipotizzata nel Def nel 2023.
Il Pil (reale) aumenterà del 1,2% nel 2023 e del 1,1% nel 2023, a fronte di una crescita dell’Eurozona rispettivamente pari a +1,1% e +1,6%, con la Germania che quest’anno sarà solo leggermente positiva (+0,2%).
La Commissione stima un deflatore al 5,9%, che si riflette su un livello del Pil nominale superiore rispetto alle previsioni del Def.
L‘output gap (differenza tra Pil reale e Pil potenziale), è nettamente positivo nel 2023 (+1,1 punti) e si consoliderà nel 2024 (+1,3 punti).
Il Patto di stabilità e crescita resta sospeso anche per il 2023, incluso il percorso di rientro verso il pareggio di bilancio in termini strutturali.
L’Italia continua a registrare dal 2020 un disavanzo primario (-0,6% nel 2023), ma dal prossimo anno si dovrebbe tornare in positivo.
La spesa per interessi è elevata (4% nel 2023 e 4,1% nel 2024), di gran lunga i valori più alti dell’eurozona), con la conseguenza che l’indebitamento nel 2023 sarà ancora di 4,5% del Pil, per poi ridursi al -3,7% nel 2024.
In discesa il debito pubblico, che toccherà il 140,4% rispetto al Pil alla fine di quest’anno, in calo di 4 punti, per poi restare al 140,3% nel 2024, con le previsioni della Commissione europea migliori di quelle governative del Def e dovute a un Pil nominale che si presume più alto.
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DEF 2023
Previsioni dei principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica – Def (quadro programmatico), Anni 2023-2026 (milioni di euro e valori percentuali)
(*) Previsioni contenute nella nota di aggiornamento al Def di settembre 2021
Evoluzione del debito pubblico – Def 2023, Nota def 2022, Autumn Forecast, Anni 2022-2026 (valori percentuali rispetto al Pil)
All’insegna dell’incertezza il 2023, per la prosecuzione della guerra in Ucraina e per la traiettoria di rientro dell’inflazione dopo l’impennata dei prezzi energetici che ha caratterizzato il 2022.
Nel 2022 si è consolidata la ripresa del Pil (+3,7%), con un completo recupero della flessione dovuta al Covid. Nel 2023 l’aumento sarà più modesto, con +1% in termini reali e +5,8% nominali (la differenza è dovuta all’aumento generalizzato dei prezzi).
I vincoli di bilancio previsti dal Patto di Stabilità e Crescita restano sospesi fino alla fine dell’anno, in attesa di una revisione dei criteri di valutazione per i livelli di allerta di deficit e debito ormai divenuti anacronistici .
L’indebitamento netto, dovrebbe attestarsi al 4,5% nel 2023, in linea con quanto ipotizzato nella Nota di aggiornamento al Def dello scorso settembre, ma le due valutazioni differiscono per il trattamento riservato ai crediti fiscali per gli interventi edilizi, che sono stati di recente riclassificati e attribuiti per intero come maggiore spesa (e quindi maggior deficit) nel periodo 2020-2022. A seguito della riclassificazione l’indebitamento netto per il 2023 avrebbe dovuto essere ben più basso, ma evidentemente il Governo ha voluto tenere a propria disposizione un maggior margine di manovra, esponendo però l’Italia al rischio di procedura di infrazione per deficit eccessivo fin dal prossimo anno.
L’output gap, che misura la differenza tra la crescita reale e quella potenziale, è tornato positivo e tale resterà fino al 2026, con una crescita potenziale (un indicatore fortemente discrezionale) intorno all’1%.
Il pareggio di bilancio (in termini strutturali), è un obiettivo irraggiungibile nell’orizzonte di programmazione economica, dopo la forte deviazione dal percorso di rientro causata prima dall’epidemia e poi dal caro energia, che hanno reso necessario un intervento dello Stato per assicurare la tenuta economica e sociale del Paese. L’indebitamento strutturale si ridurrà dal -4,9% del 2023 al -3,2% del 2026.
Il debito pubblico (in rapporto al Pil) proseguirà nel 2023 il lento sentiero di discesa (142,1%), anche se il suo livello aumenterà di altri 114 miliardi, per arrivare a superare i 3 mila miliardi nel 2025, con le ovvie conseguenze in termini di interessi passivi da pagare annualmente. Il percorso di riduzione del rapporto debito/Pil è del tutto insufficiente a raggiungere il target indicato dal Fiscal compact (anch’esso al momento sospeso e forse definitivamente abbandonato con le nuove regole proposte dalla Commissione europea).
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Previsioni macroeconomiche – anno 2022
Previsioni macroeconomiche – anno 2021
Previsioni macroeconomiche – anno 2020
Previsioni macroeconomiche – anno 2019
Previsioni macroeconomiche – anno 2018
Previsioni macroeconomiche – anno 2017
Previsioni macroeconomiche – anno 2016
Previsioni macroeconomiche – anno 2015
Previsioni macroeconomiche – anno 2014