Conti nazionali trimestrali

(aggiornato il 31 maggio 2023)

Fonte: Istat

Primo trimestre 2023

Contributi alla variazione del Pil per aggregato macroeconomico – 2022 e 2022 (valori percentuali)
2023T1_Pilf1

Contributi alla variazione del Pil per branca di produzione – 2022 e 2023 (valori percentuali)
2023T1_Pilf2

Nel primo trimestre 2023 il Pil è cresciuto di 0,6%, con una revisione al rialzo di un punto decimale rispetto alla stima flash (+0,5%).

Il Pil nominale, quello che viene preso a riferimento per i rapporti fondamentali sui conti pubblici, è aumentato di 2,3%, con il deflatore ancora in aumento (+1,7%).

In entrambi i casi si parla di serie destagionalizzate e corrette per il numero di giornate lavorative.

La scomposizione della crescita tra gli aggregati macroeconomici, mostra un aumento dei consumi (+0,5%) sia privati (+0,3%) che pubblici (+0,2%) e degli investimenti (+0,2%), mentre scende la domanda estera netta (-0,2%), imputabile a un calo delle esportazioni maggiore di quello delle importazioni. Nullo il contributo dovuto alle scorte.

L’analisi per branca produttrice evidenzia una crescita quasi esclusivamente imputabile ai Servizi (+0,5%), tra cui le attovità immobiliari (+0,3%), quelle professionali e di supporto (+0,28%) e le altre attività (+0,19%), mentre diminuiscono quelle finanziarie e assicurative (-0,12%) e la pubblica amministrazione (-0,10%). Un contributo appena positivo è ancora ascrivibile alle costruzioni (+0,07%) mentre scende l’industria in senso stretto (-0,03%). Nullo l’apporto di agricoltura e servizi.

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Quarto trimestre 2022

Contributi alla variazione del Pil per aggregato macroeconomico – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T4_Pil_f1

Contributi alla variazione del Pil per branca di produzione – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T4_Pil_f2

Nel quarto trimestre, il Pil ha avuto una flessione di un decimo di punto.

Il Pil nominale, quello che viene preso a riferimento per i rapporti fondamentali sui conti pubblici, è aumentato di 3,1% (7,1% su base tendenziale), con un deflatore anch’esso del 3,1%, per il forte aumento dei prezzi dei consumi privati.

In entrambi i casi si parla di serie destagionalizzate e corrette per il numero di giornate lavorative.

La scomposizione della crescita tra gli aggregati macroeconomici, mostra una caduta dei consumi (-0,9%) e una riduzione delle scorte (-1,1%). Tengono invece gli investimenti (+0,4%) e tra questi, gli immobili non residenziali (+0,2%). A bilanciare la situazione ci ha pensato la domanda estera netta (+1,4%), di cui 0,55 dovuto al calo delle importazioni e 0,85 all’aumento delle esportazioni.

L’analisi per branca produttrice mostra un andamento piatto, con un leggero calo dei soli servizi (-0,1%), con il commercio, trasporto, alloggio che ha ceduto lo 0,3%. Chiudono ancora in positivo le costruzioni (+0,12%), che compensano la caduta dell’industria in senso stretto (-0,15%). Nullo il contributo dell’agricoltura.

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Terzo trimestre 2022

Contributi alla variazione del Pil per aggregato macroeconomico – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T3_Pil_f1

Contributi alla variazione del Pil per branca di produzione – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T3_Pil_f2

Nonostante le prospettive tutt’altro che lusinghiere, nel terzo trimestre 2022 il Pil è cresciuto di mezzo punto percentuale.

Il Pil nominale, quello che viene preso a riferimento per i rapporti fondamentali sui conti pubblici, è aumentato di 0,4% (4,5% su base tendenziale), con un deflatore inaspettatamente negativo (-0,1%), nonostante il forte aumento dei prezzi dei consumi privati.

In entrambi i casi si parla di serie destagionalizzate e corrette per il numero di giornate lavorative.

La scomposizione della crescita tra gli aggregati macroeconomici, mostra un’ulteriore ripresa dei consumi (+1,4%). In aumento anche gli investimenti (+0,2%) e tra questi, gli impianti, macchinari e mezzi di trasporto hanno contribuito per +0,3%, mentre sono in calo le abitazioni  e gli altri immobili non residenziali. Positivo anche il contributo dovuto alle scorte (+0,2%).In forte flessione la domanda estera netta (-1,3%), imputabile esclusivamente alle importazioni.

L’analisi per branca produttrice evidenzia che il settore trainante sono stati i servizi (+0,6%), in buona parte dovuto a commercio, trasporto, alloggio (+0,41%). Un contributo negativo è stato apportato invece dall’industria (-0,2%), equamente diviso tra industria in senso stretto e costruzioni. Nullo il contributo dell’agricoltura.

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Secondo trimestre 2022

Contributi alla variazione del Pil per aggregato macroeconomico – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T2_Pil_f1

Contributi alla variazione del Pil per branca di produzione – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T2_Pil_f2

Nel secondo trimestre 2022 il Pil è cresciuto ben oltre ogni aspettativa (+1,1), tornando a un livello superiore a quello prepandemico di fine 2019.

Il Pil nominale, quello che viene preso a riferimento per i rapporti fondamentali sui conti pubblici, è aumentato di 2,5% (7,3% su base tendenziale), con il deflatore ancora in aumento (+1,3%), a causa soprattutto dei prezzi dei prodotti energetici importati.

In entrambi i casi si parla di serie destagionalizzate e corrette per il numero di giornate lavorative.

La scomposizione della crescita tra gli aggregati macroeconomici, mostra una netta ripresa dei consumi (+1,3%). In aumento anche gli investimenti (+0,4%) e tra questi, gli impianti, macchinari e mezzi di trasporto hanno contribuito per +0,1%, le abitazioni per +0,1 e gli altri immobili non residenziali per +0,1% . In flessione la domanda estera netta (-0,2%), imputabile esclusivamente alle importazioni. Negativo anche il contributo dovuto alle scorte (-0,3%).

L’analisi per branca produttrice evidenzia che il settore trainante sono stati i servizi (+0,65%), quasi interamente dovuto a commercio, trasporto, alloggio (+0,62%). Un contributo positivo è stato apportato anche dall’industria (+0,33%), e in particolare dall’industria in senso stretto (+0,24%), mentre sembra ridursi la spinta delle costruzioni (+0,09%), dopo gli ottimi risultati degli ultimi trimestri. Nullo il contributo dell’agricoltura.

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Primo trimestre 2022

Contributi alla variazione del Pil per aggregato macroeconomico – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T1_Pil_f1

Contributi alla variazione del Pil per branca di produzione – 2021 e 2022 (valori percentuali)
2022T1_Pil_f2a

Nel primo trimestre 2022 il Pil ha recuperato lo 0,1%, nonostante le conseguenze della invasione russa in Ucraina iniziata il 24 febbraio, con una revisione al rialzo di tre punti decimali rispetto alla stima flash (-0,2%).

Il Pil nominale, quello che viene preso a riferimento per i rapporti fondamentali sui conti pubblici, è aumentato di 1,5%, con il deflatore in forte crescita (+1,4%), a causa soprattutto dei prezzi dei prodotti energetici importati.

In entrambi i casi si parla di serie destagionalizzate e corrette per il numero di giornate lavorative.

La scomposizione della crescita tra gli aggregati macroeconomici, mostra una flessione dei consumi (-0,4%) e della domanda estera netta (-0,2%), imputabile esclusivamente alle importazioni. In crescita gli investimenti (+0,8%) e tra questi, gli impianti, macchinari e mezzi di trasporto hanno contribuito per +0,3%, le abitazioni per +0,3 e gli altri immobili non residenziali per +0,2% . Nullo il contributo dovuto alle scorte.

L’analisi per branca produttrice evidenzia un contributo leggermente positivo per l’industria (+0,1%), trainata dalle costruzioni (+0,28%) che compensa la caduta dell’industria in senso stretto (-0,15%). Nullo l’apporto di agricoltura e servizi, in cui però si registra una crescita delle attività professionali e di supporto (+0,34%) e delle attività immobiliari (+0,16%) e un calo di commercio, trasporto, alloggio (-0,24%) e della pubblica amministrazione (-0,13%).

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Conti nazionali trimestrali 2021

Conti nazionali trimestrali 2020

Conti nazionali trimestrali 2019

Conti nazionali trimestrali 2018

Conti nazionali trimestrali 2017

Conti nazionali trimestrali 2016

 

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