Sistema satellitare Muos: dal consulente del Tar, tirata di orecchie per Iss, Ispra e Enav

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

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Già lo scorso anno Il Foglietto della Ricerca aveva seguito gli sviluppi della vicenda del Muos di Niscemi, il sistema satellitare che la Difesa americana vorrebbe installare in Sicilia.

Nei giorni scorsi, il prof. Marcello D’Amore, su incarico del Tar di Palermo, ha integrato la sua relazione finale di verificazione, estendendola alle conclusioni dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che si è avvalso dell’Ispra per le misurazioni dell’inquinamento elettromagnetico.

Il compito che il Governo e la Regione Sicilia avevano affidato all’Iss prevedeva “uno studio approfondito e in tempi brevi di valutazione dell’impatto  sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti”.

L’ente di ricerca si è però limitato a “uno studio, da effettuare in tempi brevi, di valutazione dell’impatto sulla salute della nuova installazione” e le differenze rispetto all’incarico ricevuto sono sostanziali.

Le conclusioni dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui “… non sono prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici … non sono prevedibili particolari problemi di possibili interferenze su apparecchiature elettromedicali in connessione con la messa in funzione del Muos …” furono ritenute sufficienti dal governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta per annullare il provvedimento di revoca e far riprendere i lavori del Muos.

La relazione depositata il 9 settembre dal prof. D’Amore sembra, invece, rimettere in discussione l’asserita attestazione di non pericolosità del Muos.

Per quanto riguarda il rischio di interferenze con aerei che sorvolano l’area, anche in considerazione della relativa vicinanza degli aeroporti di Comiso, Catania e Sigonella e della relazione dell’Enav, il rapporto di verificazione dichiara che “le numerose problematiche poste dalle possibili interazioni del sistema Muos con aeromobili e con le strutture aeroportuali interessate, succintamente esposte, dovrebbero essere oggetto di una nuova approfondita indagine che oltre alla verifica del rispetto delle normative, tratti in maniera rigorosa i rischi ai quali il territorio limitrofo potrebbe essere esposto” (pag. 30).

Sulle differenze tra le misurazioni di inquinamento elettromagnetico effettuate da Ispra e Arpa Sicilia, si dice che “… le risultanze sperimentali del rapporto Ispra non possono essere considerate dirimenti ai fini della valutazione dell’impatto elettromagnetico prodotto dalle antenne della base  NRTF in prolungati periodi di tempo ed i conseguenti rischi di esposizione per la popolazione” (pag. 31).

Il prof. D’Amore non risparmia critiche anche alla relazione dell’Iss: “… in tali condizioni di verifiche sperimentali non è condivisibile l’affermazione dell’Iss secondo la quale un possibile superamento del valore di attenzione sarebbe possibile solo se dovuto quasi esclusivamente al Muos” (pag. 32) e “l’affermazione dell’Iss di danno trascurabile conseguente ad irraggiamento diretto sulla persona nel caso di malfunzionamenti dei sistemi di puntamento o di eventi sismici, non è condivisibile. Al contrario si ritiene che un tale evento debba essere evitato” (pag. 33), o ancora “i risultati dell’approccio conservativo utilizzato dall’Iss non rappresentano i valori peggiori, come dimostrano i valori di picco della densità di potenza e del campo elettrico lungo l’asse del fascio, calcolati nella verificazione, superiori ai limiti di legge” (pag. 34). Il consulente del Tar dà atto, invece, che l’Iss ha valutato con accuratezza e professionalità l’impatto ambientale della raffineria di Gela sul territorio del comune di Niscemi ed il profilo di salute della popolazione residente, che risulta particolarmente esposta a patologie tumorali ed ematologiche.

In conclusione – scrive il prof. D’Amore – le problematiche riguardanti la mappa del campo elettromagnetico irradiato dalle parabole satellitari del Muos, in asse, fuori asse e in prossimità del terreno, il livello del campo elettromagnetico irradiato dalle antenne della base NRTF nel breve e nel lungo periodo, i possibili effetti causati dall’interazione di aeromobili con il fascio del Muos, sono trattate rispettivamente dall’Iss, dall’Ispra e dall’Enav in maniera non esaustiva e come tali suscettibili di ulteriori doverosi approfondimenti” (pag. 41).

Una vera e propria tirata di orecchie per i due enti di ricerca e per l’Enav.

In assenza di certezze sulla non pericolosità per la popolazione e l’ambiente del Muos, sono in molti ad augurarsi che il Tar di Palermo, nell’udienza che si terrà prossimamente, invochi il principio di precauzione e ordini la sospensione dei lavori, se non addirittura la revoca dell’autorizzazione.

I precedenti  articoli del Foglietto:

Istituto superiore di sanità e Ispra assolvono il Muos. Ma la popolazione non deve sapere il perchè (1 settembre 2013)

La relazione dell’Iss non basta per giustificare il voltafaccia del governatore Crocetta (10 settembre 2013)

L’Istituto superiore di Sanità dopo l’articolo del Foglietto cambia la norma e pubblica la relazione sul Muos (17 settembre 2013)