Bonus di 80 euro finanziato con maggiori tasse per le famiglie

di Franco Mostacci
pubblicato sul Foglietto della Ricerca

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Nei giorni scorsi l’Istat ha sentenziato che nel 2014 la pressione fiscale (entrate tributarie e contributive rispetto al Pil) è stata di 43,5%, in aumento di un decimo sul 2013.

Pronta la reazione del Ministero dell’Economia, secondo cui se gli 80 euro mensili di cui beneficiano alcuni lavoratori dipendenti fossero conteggiati come detrazione fiscale anziché come spesa sociale, l’effettiva pressione fiscale sarebbe di 43,1%. Quindi, in diminuzione.

Naturalmente hanno entrambi ragione. L’astruso meccanismo di concessione del bonus, pur essendo legato al reddito lordo e conguagliato con la dichiarazione dei redditi, per qualche oscura ragione – forse legata alla possibile illegittimità di un beneficio fiscale a vantaggio solo di alcuni – non entra nel computo delle imposte  e, secondo le regole internazionali del Sistema dei conti economici, è registrato come una maggiore uscita corrente e non come una minore entrata.

Un discorso ragionieristico che interessa ben poco alle famiglie, le quali vorrebbero solo capire se alla fine ci hanno rimesso o ci hanno guadagnato.

Il bonus ai lavoratori dipendenti, che hanno uno stipendio lordo compreso tra  poco più di 8.000 euro e 26.000 euro, ha comportato per lo Stato un esborso complessivo di 6,5 miliardi di euro nel 2014.

Di contro, lo Stato ha incassato 2,2 miliardi di euro in più di Iva; 0,6 miliardi in più, tra addizionale regionale e comunale e 5,4 miliardi in più per le tasse sulle case (Imu e Tasi), in gran parte pagate dalle famiglie. In totale fanno 8,2 miliardi di euro.

In conclusione, quindi, il bonus di 80 euro è stato finanziato con maggiori tasse pagate dalle famiglie stesse.

Resta da verificare se il provvedimento, fortemente voluto dal premier Renzi alla vigilia delle elezioni europee, ha avuto, quantomeno, un effetto redistributivo dai più ricchi ai più poveri, agendo da stimolo per i consumi.

Considerata la platea dei beneficiari e gli studi finora effettuati, anche questo sembra però da escludere.