Le borse di tutto il mondo brindano a un 2019 da favola

di Franco Mostacci

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Nel 2019 le borse di tutto il mondo hanno fatto registrare delle performance strabilianti, che non sembrano trovare giustificazione nell’andamento dell’economia reale, che, invece, non ha granchè brillato.

Tra le principali piazze, meglio di tutte è andata la borsa italiana (Ftse Mib +28,28%), seguita da Francia (Cac40 +26,01%) e Germania (Dax +25,48%); la peggiore è stata la Corea ( Kospi +7,67%), l’unica sotto la doppia cifra di aumento.

Nell’anno appena concluso sono state ampiamente recuperate le perdite del 2018 e il confronto a 3 anni mostra un rendimento di medio termine positivo di quasi il 45% per gli Stati Uniti (Dow30), con Giappone (Nikkei225), Francia e Italia sopra il 20%. L’unica in negativo nel triennio, seppure marginale, è la Cina (Shanghai -1,72%).

I primi mesi del 2020 ci diranno se proseguirà il rialzo dei mercati azionari, sempre più dipendenti da ciò che avviene negli Stati Uniti, oppure se i listini si assesteranno ai livelli attuali o registreranno una contrazione.

Andamento sui principali mercati azionari – 2019 (variazioni percentuali)
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Fonte: Investing.com

A fine 2019 la capitalizzazione dei 40 titoli che formano il Ftse Mib è di 547 miliardi di euro (in aumento di quasi 120 miliardi), su un totale di 650 miliardi complessivi di Piazza Affari. Le matricole sono state Nexi (lanciata in Borsa lo scorso 16 aprile) ed Hera, che hanno preso il posto di Freni Brembo e Banca Generali.

Andamento e capitalizzazione dei titoli del Ftse Mib – 2019 (euro e variazioni percentuali)
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Fonte: Investing.com (*) la variazione di Nexi è rispetto al 16 aprile 2019

La società con la maggiore capitalizzazione è Enel con oltre 70 miliardi, di cui più di 20 realizzati nel solo 2019, grazie all’aumento del 40%.

Non altrettanto bene l’altro colosso energetico Eni (quasi 50 miliardi di capitalizzazione), invariata nel 2019 e in perdita del 10% nel triennio.

Ottima anche la Ferrari, cresciuta del 70%, nonostante i non brillanti risultati nell’ultima stagione di formula 1.

Il titolo con il maggiore aumento nel 2019 è Azimut Holding (+123,29%), una società che si occupa di consulenza e gestione patrimoniale, che nel 2018 era stata la peggiore avendo perso il 40%.

Bene anche STMicroelectronics (+95,99%), un’azienda italo-francese che produce componenti elettronici a semiconduttore, che ha visto più che raddoppiata nel triennio la propria capitalizzazione.

In negativo quest’anno solo Pirelli, che ha lasciato sul terreno l’8,38%, con una perdita di due terzi del valore in 3 anni.