Trasparenza e anticorruzione – Monitoraggio flash 2019

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Tra il 4 e l’8 febbraio 2019 sono stati visitati i siti internet di 531 pubbliche amministrazioni appartenenti ai comparti dell’Amministrazione centrale (24), Scuola (20)[1], Università (66), Enti pubblici di ricerca (20), Regioni (20), Province e città metropolitane (102), Comuni capoluogo (108), Aziende sanitarie locali (101), Aziende ospedaliere e Irccs (70). In termini di personale gli enti monitorati rappresentano i 2/3 della pubblica amministrazione.

Per ogni sito è stato verificato se fossero stati pubblicati la Relazione del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza[2]; il Piano triennale anticorruzione 2019-2021[3]; il Registro degli accessi civici[4].

La Relazione del Rpct per il 2018 è disponibile per 439 enti monitorati (88%), con una prevalenza nelle Università, Amministrazioni centrali (Ministeri, Agenzie, Authority, Inps, Inail) e Regioni, mentre risultano proporzionalmente più inadempienti gli Uffici scolastici regionali (30%) e gli Enti di ricerca (60%). Rispetto allo scorso anno si registra una flessione del 5%. Il 27% degli enti ha rinnovato nel corso del 2018 il responsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza (Rpct)[5], con una prevalenza tra le Amministrazioni centrali (48%),

I Piani triennali di prevenzione della corruzione per il 2019-2021 sono stati approvati nel termine stabilito di fine gennaio in due terzi delle amministrazioni pubbliche. Tra le amministrazioni centrali si segnala l’assenza della Presidenza del Consiglio dei ministri e di numerosi importanti ministeri (tra cui Economia, Interni, Affari esteri, Infrastrutture e Trasporti). Sebbene si registri un miglioramento rispetto allo scorso anno quando gli enti adempienti entro il termine fissato era il 47%, senza un tempestivo aggiornamento nella predisposizione di misure anticorruzione, appare ben difficile conseguire miglioramenti nella lotta alla corruzione, che affligge gran parte della pubblica amministrazione e  impedisce lo sviluppo e la modernizzazione del Sistema Paese.

In assenza di obbligo normativo, il 77% degli enti rende possibile la consultazione del Registro degli accessi[6], in aumento rispetto allo scorso anno (38%). Dopo più di un anno dall’entrata in vigore della norma che ha istituito il Registro degli accessi, mancano all’appello ancora 122 enti che ostacolano la diffusione di informazioni relative alle richieste effettuate e all’esito delle stesse, rallentando il processo di transizione verso una gestione più trasparente e partecipata della cosa pubblica, il principio su cui si fonda il Foia. Le Regioni hanno raggiunto il 90% di compliance.

Tra gli enti territoriali si registra un gap di circa 20 punti percentuali del Sud rispetto al Nord sia per quanto riguarda i piani triennali anticorruzione (in particolare tra i Comuni) che il registro degli accessi (soprattutto per le Regioni). Le regioni del Centro si trovano in posizione intermedia.

Monitoraggio(a) adempimenti per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza di inizio 2019 delle pubbliche amministrazioni per comparto e ripartizione geografica(b) (numeri e valori percentuali)
compliance2019
Fonte: elaborazioni di Osservatorio Corruzione nella PA – (a) Il monitoraggio è stato effettuato tra il 4 e l’8 febbraio (b) I dati per ripartizione geografica sono relativi ai soli enti territoriali (regioni, province e città metropolitane, comuni, aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere e Irccs)

In definitiva, i risultati del monitoraggio mostrano che, pur nelle difficoltà in cui versano alcune amministrazioni pubbliche, specie quelle di minori dimensioni, permane una resistenza a riconoscere la necessità di adempiere nei tempi prestabiliti agli obblighi di trasparenza e prevenzione della corruzione. Un atteggiamento che dimostra come per molti amministratori pubblici la cultura della legalità e la trasparenza rappresentano un obiettivo ancora non prioritario.

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[1]
Considerando che negli Istituti scolastici è presente in genere un solo dirigente, l’Anac ha disposto che l’attività di prevenzione della corruzione fosse concentrata negli uffici scolastici regionali o nell’intendenza scolastica per le province autonome di Trento e Bolzano.
[2] Entro il 31 gennaio 2019 le amministrazioni dovevano pubblicare nella sezione Amministrazione trasparente à Altri contenuti à Prevenzione della corruzione del proprio sito internet, la scheda Anac in formato Excel relativa alla Relazione annuale sulle misure di prevenzione della corruzione adottate nel 2018, compilata in tutte le sue parti.
[3] Entro il 31 gennaio 2019 le amministrazioni dovevano approvare e pubblicare nella sezione Amministrazione trasparente à Altri contenuti à Prevenzione della corruzione del proprio sito internet il Piano triennale anticorruzione 2019-2021. Secondo quanto previsto dalla legge 190 del 2012 il piano di prevenzione della corruzione fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio (art. 1, comma 5, lett. a). L’organo di indirizzo (negli enti locali la Giunta) adotta il Piano triennale per la prevenzione della corruzione su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza entro il 31 gennaio di ogni anno (art. 1, comma 8).
[4] La Circolare n. 2/2017 del Ministero per la semplificazione amministrativa e la pubblica amministrazione relativa all’ attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato (c.d. Foia) stabilisce la pubblicazione a cadenza trimestrale del  Registro degli accessi, che dovrebbe comprendere i dati utili a gestire in modo efficiente le richieste di accesso ricevute, ad agevolare l’esercizio del diritto di accesso generalizzato da parte dei cittadini e a monitorare l’attuazione della disciplina in materia. Il Registro degli accessi si trova in Amministrazione trasparente à Altri contenuti à  Accesso civico del sito internet istituzionale.
[5] Nelle regioni, province, città metropolitane e comuni il Rpct coincide in genere con il Segretario generale.
[6] Non tutti gli enti forniscono i dati aggiornati al 2018.